Come negli anni ’80 urge un passaggio di testimone tra strutture. Per il nuovo ospedale a Piano d’Accio (necessari 8 anni di lavori) la Regione individua altri 40 milioni di euro
TERAMO – Chi si oppone alla costruzione di un nuovo ospedale dimentica la storia sanitaria di questa città, che negli anni ’80 portò alla realizzazione dell’attuale ospedale Mazzini perchè quello di viale Crucioli era diventato inadeguato per i tempi e per i passi avanti nell’organizzazione e nella tecnologia al servizio della sanità.
Oggi è la stessa cosa: il Mazzini è inadeguato, non può più svolgere le funzioni di ospedale per acuti, potrà invece ospitare ben più ampie e ‘affollate’ funzioni, in una dimensione complessiva dell’assistenza sanitaria che prevede la creazione, a Villa Mosca, di uno dei maggiori hub regionali, al servizio di tutta la provincia. Lo ha spiegato Maurizio Di Giosia, direttore generale della Asl di Teramo, questa mattina ospite della Rassegna stampa di R115. Di Giosia ha mostrato l’ultimo rendering di una ipotesi strutturale del nuovo nosocomio provinciale nel sito fino a questo momento ritenuto quello più idoneo, a Piano d’Accio, dove tra laltro si andrebbe a risanare un territorio attualmente abbandonato e ricco di discariche abusive,.
Ribadendo la costruzione al massimo in 8 anni, sperando di avviare la gara d’appalto entro il 2022, annunciando la possibilità che la Regione possa far confluire altri 40 milioni di euro nel budget di 260 (almeno) necessari alla cosrtruzione, dei quali oltre 120 già disponibili, il manager sanitario ha spiegato che la Asl non abbandonerà al suo destino la struttura di Villa Mosca., anzi.
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